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Collegato Lavoro – scatta il conto alla rovescia
Categories: lavoro


Car@ precar@,

Abbiamo tempo fino al 31 dicembre 2011  per fa valere i nostri diritti o quel poco che c’è rimasto.

Come molti di voi avranno appreso dai giornali e dalla rete è stato approvato il collegato lavoro, è stata approvata una proroga “Il decreto Milleproroghe” approvato il 16 febbraio 2011 prolunga i termini per il ricorso contro il licenziamento dei contratti a tempo.

Questa ennesima riforma ha come unico obiettivo quello di portare a termine la lunga opera di precarizzazione iniziata con il pacchetto Treu e poi abilmente proseguita con la Legge 30. Non solo ci fanno pagare la crisi ma voglio anche gli interessi a tasso usuraio.

I cambiamenti sono numerosi e tutti pessimi, ma ora è urgente focalizzarsi su uno solo di essi

E’ stato introdotto l’obbligo di impugnazione entro 60 giorni di ogni forma di cessazione (scadenza, interruzione) di tutti i contratti atipici (contratti a termine, collaborazioni a progetto, somministrazione etc.). Tale obbligo è inoltre esteso nei casi di allontanamento verbale dal posto di lavoro. Questo non è altro che un maxicondono a favore delle aziende che hanno abusato di lavoro precario.

COSA FARE QUINDI? 

Si tratta di impugnare a prescindere tutti i contratti di lavoro siano essi a termine o a progetto (si verificheranno poi le eventuali condizioni di illegittimità), entro 60 giorni dalla loro scadenza, attraverso una lettera raccomandata in cui si dice che “si impugna il provvedimento in quanto illegittimo”. 

Da qui scatta una nuova scadenza, che è di 9 mesi, per poter procedere in sede giudiziaria.

I 60 giorni di tempo valgono anche per:

*cessioni d’azienda
*trasferimenti
*appalti simulati (soprattutto cooperative)

Per due anni i maggiori sindacati, nessuno escluso, non hanno mosso un dito per stoppare il collegato lavoro, e ora si propongono come  paladini dei precari. Cosa non si farebbe per un pugno di tessere..

Lo sportello San Precario e il pool di avvocati che lo compone sono a vostra completa disposizione per informazioni, consulenze e chiarimenti, non chiederemo tesseramenti, o compensi di sorta. Ciò che ci anima è un sano e profondo odio verso le imprese che precarizzano e una profonda solidarietà verso chi è precario come noi. Alcune volte per trattare con un’azienda, basta trattarla male.

Diffondete il più possibile questa lettera, San Precario sia con voi

 

modello impugnazione contratti a progetto

modello impugnazione contratti a termine

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