Una palazzina del demanio pubblico composta da 6 alloggi vuoti da
circa tre anni, è stata occupata stamattina ad Asti, da un gruppo di 6
famiglie sotto sfratto. Un occupazione questa, una pratica di
riappropriazione di un fondo pubblico in balia di speculazioni
finanziarie, come risposta a una crisi che sempre più duramente
colpisce chi un reddito non ce l’ha, chi fatica ad averlo, ad arrivare
alla fine del mese, precari e precarie, dunque, migranti, disoccupat*,
che oltre a pagare il prezzo della crisi, devono far i conti con
l’arroganza e l’indifferenza delle istituzioni, che evidentemente
considerano di serie B il probelma di chi non ha o non riesce a
mantenersi un tetto sopra la testa.
La riappropriazione del diritto ad abitare di oggi, sottilinea inoltre,
l’incapacità di dare risposte adeguate all’emergenza abitativa da parte
di un assessore leghista, che fin adesso ha consigliato ai e alle
migranti di tornarsene al loro paese. Indetto dal coordinamento Asti est
insieme al coordinamento delle associazioni per il diritto alla casa,
il corteo, formato da circa 200 persone provenienti da diverse realtà
della provincia piemontese,tra cui Alessandria, Torino, Cuneo, realtà
impegnate nella lotta per la difesa del diritto ad abitare, partendo
alle 14:30 da Piazza San Secondo, davanti al Comune, ha effettutato
alcune tappe davanti a immobili vuoti, abbandonati, sfitti, alloggi che
potrebbero benissimo soddisfare l’esigenza abitativa di quanti si
trovano in emergenza. Il corteo si è concluso all’interno del cortile
della palazzina occupata, con l’invito agli abitanti degli edifici
attorno di partecipare al rinfresco di presentazione dei e delle nuov*
vicin* di casa.
Intervista al Coordinamento Asti Est
http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf