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MA CHE BELLE NOVITA’……..Breve sunto sul pacchetto sicurezza
Categories: migranti

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Il pacchetto sicurezza in discussione in Parlamento, in una fase
di crisi economica, tenta di concentrare l’opinione pubblica su falsi problemi,
dimenticando che il vero ed attuale problema consiste nell’attacco ai diritti
dei lavoratori ed alle libertà di tutti.

 

Per raggiungere lo scopo verranno inasprite le pene per reati
commessi da soggetti che vivono in prima persona gli effetti sociali della
crisi economica, verrà intrapresa una vera e propria “guerra preventiva” al
conflitto sociale, utilizzando le spinte sicuritarie (spesso false e create ad
arte) della gente impaurita per l’incertezza e la precarietà del proprio
futuro. Il solo effetto che tali mezzi conseguiranno, consisterà unicamente
nello spingere questi soggetti “fragili” ai margini della società. 

Nessuna norma è, ad esempio, prevista per la tutela dei lavoratori
delle fasce sociali più deboli, mentre il dito viene puntato contro chi, non di
repressone, ma di solidarietà avrebbe bisogno.

Il messaggio che si vuole propagandare è quello secondo cui “la
crisi non esiste, è solo un momento, è tutto apposto” ed essa, comunque, è
addebitabile agli “altri”, siano essi migranti, omosessuali, writers,
contestatori e a chiunque non intenda omologarsi al sistema.  

Come sportello legale abbiamo deciso di metterci in gioco,
fornendo un supporto di consulenza legale proprio a tutti coloro i quali questo
sistema vuole escludere e marginalizzare, tentando di agevolare la costruzione
di reti sociali solidali.

Proprio in quest’ottica abbiamo posto l’attenzione prevalentemente
sulle novità che il pacchetto sicurezza vorrebbe introdurre, novità che
riteniamo profondamente preoccupanti e di impronta essenzialmente razzista.

Quelle riportate qui di seguito, sono solo alcune di queste
novità, relative soprattutto alla tematica dell’immigrazione, il vero e proprio
“nemico” che l’attuale governo mira a colpire, anche per sperimentare su di
loro le future repressioni di tutte e tutti.

introduzione del reato di ingresso irregolare, punito con l’ammenda da 5.000 a 10.000 €, con
processo per direttissima davanti al Giudice di Pace
;

– ogni richiesta di residenza ed ogni sua modifica,
viene subordinata ad una verifica delle "condizioni igienico sanitarie
dell’immobile in cui il richiedente intende fissare la propria residenza";

possibilità di prolungare il trattenimento nei centri di identificazione
ed espulsione
(CIE ex CPT) sino a 18 mesi
;

revoca del permesso di soggiorno ed espulsione immediata in caso
di condanna definitiva per violazione della legge sul diritto d’autore e
per vendita di prodotti con marchi contraffatti;

– inasprimento delle pene per mancata esibizione dei documenti e
per inottemperanza all’ordine del questore di allontanarsi entro 5gg
.; 

introduzione di una tassa sul rinnovo del permesso di soggiorno, anche
per motivi familiari, e sulla richiesta di cittadinanza;

impossibilità per i minori non accompagnati di rinnovare il
permesso a 18 anni
se non hanno tre anni di presenza in Italia e due anni di
percorso di integrazione;

 – previsione di un "accordo di integrazione" o "permesso
di soggiorno a punti
"; se si perdono tutti i "crediti" il
permesso di soggiorno (salve alcune ipotesi) viene revocato e l’interessato
espulso;

– subordinazione del rilascio della carta di soggiorno ad un test
di conoscenza della lingua italiana
;

– istituzione di un registro dei senza fissa dimora, che equivale
alla loro schedatura;

– possibilità di sposarsi in Italia solo per chi ha un regolare permesso
di soggiorno
;

– possibilità per gli enti locali di utilizzare "associazioni
volontarie"  (ronde) per presidiare il territorio;


introduzione della possibilità per la struttura sanitaria di segnalare alla polizia lo
straniero irregolare che ricorra alle cure sanitarie urgenti
senza provvedere
al pagamento della quota di partecipazione della spesa sanitaria. Allo stesso
modo, le strutture sanitarie avrebbero facoltà di rifiutare allo straniero
irregolare le cure essenziali senza il previo pagamento da parte di
quest’ultimo della quota di partecipazione alla spesa.

 

Per
concludere… Nonostante il decreto sicurezza si occupi anche di altre tematiche
(ad esempio la criminalità mafiosa), l’unico effettivo impegno di spesa è
previsto per le disposizioni repressive nei confronti dei migranti (ad esempio
si stanziano 50.000 Euro in 2 anni per il reato di immigrazione clandestina, e
300.000 Euro in 3 anni per i nuovi centri di identificazione ed espulsione).

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