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Schiavitu’ al Centro Nord: 1,70 euro l’ora per 18 ore al giorno
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 Paga standard di 1,70 euro all’ora e turni di lavoro anche di 18 ore al giorno, trattati come schiavi e stipati in case isolate senza riscaldamento: dovevano tollerare tutto perche’ clandestini, con il miraggio del permesso di soggiorno. Decine e decine di extracomunitari di varie nazionalita’ sono stati impiegati in cantieri edili di Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana. I carabinieri di Reggio Emilia e San Polo d’Enza hanno arrestato tre imprenditori e un capo cantiere.
Le indagini sono durante un anno. Gli arrestati, per l’accusa, promettevano un posto di lavoro e il rilascio di documenti per il soggiorno in Italia e occupavano la manodopera irregolare in ditte edili di varie regioni, dove gli operai venivano costretti a turni di lavoro anche di 18 ore al giorno con paga standard di 1,70 euro all’ora, fino a sette euro per i meritevoli.
Gli irregolari venivano trattati come schiavi, stipati in abitazioni isolate, prive di riscaldamento e delle minime condizioni igienico-sanitarie, costretti a dormire per terra e a fare turni per riposare su semplici materassi. Frequenti le minacce di ritorsioni nei confronti loro e dei familiari. In alcuni casi i clandestini sono stati costretti a lavorare anche dopo aver subito gravi infortuni.
L’organizzazione aveva trovato pure il sistema per eludere eventuali controlli: gli operai clandestini erano stati dotati di badge e documenti falsi con la loro foto, ma con generalita’ di persone regolarmente assunte da varie ditte.
A finire in manette – dopo l’indagine coordinata dal sostituto procuratore di Reggio Emilia Valentina Salvi – sono stati: Giovanni Freno, 41 anni di Corigliano Calabro (Cosenza), Marco Pozza, 53, di Reggio Emilia, Federico Pozza, 26 , di Reggio Emilia, Victor Boldisor, il capo cantiere moldavo di 42.
Tutti risiedono a Reggio Emilia e devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata all’introduzione e alla permanenza di cittadini clandestini sul territorio nazionale, nonche’ di falsificazione di permessi di soggiorno, estorsione e impiego di manodopera clandestina. 
 

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